La storia è intrigante e interessante anche per un pubblico italiano, nonostante sia ambientata a New York, per via del forte legame che il romanzo ha con la religione, l’inferno e Dante Alighieri. Ma un passo alla volta. Allison Parker, la protagonista, è un’avvenente modella, con un turbolento passato alle spalle. All’epoca del college tentò infatti di suicidarsi, dopo avere trovato il padre a letto con due prostitute. Da quel momento non vuole più vederlo e si trasferisce a New York, in cerca di fortuna e di una nuova vita. Nella Grande Mela, la ragazza viene però coinvolta in un’altra brutta faccenda, quando Karen, la moglie del suo amante, muore in circostanze poco chiare, senza che la polizia sia riuscita a chiarire completamente i fatti. Allison si sente in colpa per quanto successo e tenta nuovamente di togliersi la vita, per la seconda volta. Tentativi di suicidio che risulteranno poi importanti, per la risoluzione dell’enigma celato nel libro.
Dopo alcuni anni Allison torna nella casa dei genitori, abbandonando New York e lasciando Michael, nel frattempo promosso al rango di fidanzato ufficiale e sempre più impegnato in una carriera da avvocato di successo. Il padre si è ammalato gravemente e lei decide, nonostante quanto successo, di stargli accanto e di dimenticare il passato. Quando lui passa a miglior vita, la ragazza trova il coraggio di rientrare nella camera da letto dei genitori, per recuperare un vecchio crocifisso, abbandonato lì dall'epoca del "fattaccio". Se lo rimette al collo, pensando così di chiudere un cerchio. Capisce che è il momento di tornare a New York e di cercare un appartamento in cui vivere da sola, per ritrovare autonomia, lavoro e tranquillità. Purtroppo non sarà così.
Con l’aiuto di un’agenzia immobiliare, Allison trova alloggio in una vecchia abitazione sull'89° Strada. Il suo appartamento è al quinto piano ed è già arredato, in modo classico e raffinato. Sembra un luogo tranquillo, ma è proprio qui che i vecchi incubi tornano a fare capolino. Emicranie, malessere e svenimenti cominciano a tormentarla; è il "famoso" passato che ritorna, che bussa alla sua porta. Si scoprono via via tante cose, perché nulla è come sembra: Michael, chi le abita accanto, la città stessa. Senza volervi raccontare troppo, vi basti sapere che l'edificio è stato costruito sopra l'ingresso che conduce al Regno dei morti. Alcuni demoni ne presidiano l'accesso, travestiti da umani.
Che cosa nascondono le stranezze dei vicini di casa, un vecchietto ciarliero con la gatta Jezebel e il pappagallo Mortimer, due lesbiche e un'anziana signora dall'aria torva? E i passi che risuonano in un appartamento vuoto da anni? A controllare questo via vai c’è padre Halloran, un vecchio sacerdote cieco, il cui unico compito è presidiare la porta dell’inferno e impedire alle anime dei dannati di portare scompiglio nel nostro regno. Ad un certo punto del libro, dopo la metà, entrano in campo anche altri personaggi. Tra questi, Monsignor Franchino dell’arcidiocesi di New York e un poliziotto della omicidi, convinto che Michael abbia effettivamente fatto fuori l’ex moglie per questioni di soldi e voglia ripetere il “giochino” con Allison. Tutto si complica e le ipotesi diventano molteplici. Eppure, il finale è accecante: Dio vince, Satana perde.
La Sentinella del Male è figlia di un periodo molto fecondo per quanto riguarda un certo tipo di horror. Tanti i romanzi e molti i film di successo usciti nei primi anni Settanta. A mio avviso quello di cui stiamo parlando ricorda L'esorcista di William Peter Blatty e soprattutto Rosemary's Baby di Ira Levin, per via del ruolo "demoniaco" dei vicini di casa. Non va dimenticato nemmeno L'inquilino del terzo piano di Roland Topor e Il trasloco di Georges Simenon, due libri che a modo loro dimostrano la stessa cosa: meglio comprare una villetta singola, se possibile. Sono molti comunque i titoli che hanno a che fare con le porte dell'inferno, segno tangibile che il tema è intrigante e si presta a molte interpretazioni. Il lavoro svolto da Jeffrey Konvitz su questo libro è interessante, perché l'intera storia ha a che fare con il quotidiano. Vicini di casa, affetti e fede: attenzione che il male si annida ovunque. In alcune cose dimostra forse i suoi anni, è palesemente legato a alle atmosfere del suo tempo, ma a mio avviso rimane una piacevole lettura e non esce esce battuto di molto nel raffronto con i titoli citati sopra.
Pur rimanendo nell'alveo del genere horror, la trama è un pastiche che vira verso il thriller, il romanzo rosa e l'indagine psicologica, con continui spostamenti tra un fronte e l'altro: "Cosa sto leggendo? Allison ci è o ci fa? O qualcuno sta forse tramando dietro le sue spalle?". Questa dicotomia viene tenuta viva a lungo dallo scrittore americano ed è una delle chiavi del successo del libro. Konvitz è riuscito abilmente a condensare, nelle quasi trecento pagine, una serie di ipotesi e di approcci diversi. Fino alla fine il lettore si interroga sulla natura stessa di quanto ha tra le mani: Dove si nasconde il male? L'onestà, il peccato, la religione nel mondo moderno e il peso non solo della responsabilità sono gli ingredienti che tengono tutto assieme, dando a La Sentinella del Male un sapore agrodolce, tutto sommato piacevole.
Nel 1979 è uscito il seguito de La Sentinella del Male, sempre per la Ballantine Books. The Guardian, questo il titolo del libro, non è mai stato però tradotto in italiano e temo ormai non interessi più a nessun editore pubblicarlo sul mercato tricolore. Infine, nota di merito per la copertina, realizzata da Patrizia Trevisi e che a mio avviso coglie bene lo spirito della trama.