In Zanzibar Brunner esplorava il problema della sovrappopolazione, il tentativo di controllo delle nascite tramite leggi eugenetiche oltre al tema dell'intelligenza artificiale; ne L'Orbita Spezzata considerava il conflitto razziale in America, l'escalation della vendite delle armi personali e il potere delle istituzioni psichiatriche. Ne Il Gregge il tema fondamentale è l'ambiente, lo sfruttamento delle risorse del pianeta da parte di grandi corporation e il degrado ecologico conseguente. Delle tre opere il più profetico è forse proprio Il Gregge Alza la Testa.
Il romanzo si svolge nell'arco temporale di un anno, con dodici capitoli mensili. Vi sono numerosi protagonisti e il punto di vista narrativo si sposta ciclicamente da un personaggio all'altro. Vi sono poi brevi paragrafi che riportano notizie provenienti da tutto il mondo (compresi i commenti del presidente Usa sulla situazione in corso, che sfiorano i più ridicoli luoghi comuni, vere perle di puro populismo) e che collegano gli avvenimenti descritti nei capitoli.
Il romanzo parla fondamentalmente dello sfruttamento, della distruzione e dell'inquinamento e corruzione delle risorse naturali del pianeta. Un evento che verrà rivelato a tre quarti del romanzo è ciò che mette in moto la spirale finale di una progressiva caduta verso il baratro dell'autodistruzione umana. I semi della caduta sono impiantati e ben floridi anteriormente all'inizio della storia. I dodici mesi descritti sono una descrizione dell'accelerazione verso il collasso ecologico. Lo sfondo del romanzo è rappresentato da: epidemie diffuse da alimenti prodotti da un'industria che si vanta di sviluppare progetti di aiuti umanitari nel terzo mondo, strane distruzioni di raccolti, misteriose diffusioni di parassiti nocivi, un'atmosfera con livelli di inquinamento così elevati da sviluppare allergie e malattie praticamente in tutti gli abitanti degli Stati Uniti e altre situazioni di degrado ambientale. Su questo sfondo si snodano le storie dei protagonisti, tra cui: i rappresentanti della multinazionale Bamberley produttrice, tra le altre cose, di alimentari, una giornalista, un medico esperto in veterinaria e analisi ambientali che indaga sulle misteriose epidemie, Austin Train, lo scienziato e sociologo che lancia messaggi di allarme sul rischio ecologico imminente.
Le vicende si alternano tra esili tentativi di porre dei limiti al disastro, e la corsa galoppante verso il profitto indiscriminato e cieco da parte delle grandi corporation, tutelate dal sostegno politico e legislativo e da media completamente asserviti alla propaganda del potere. In questo stato di degrado, che è ormai mondiale (il Mediterraneo è stato ridotto a una fogna, il sud-est asiatico a un deserto chimico, l'Africa a un'enorme discarica, sito di sfruttamento delle risorse, o luogo di sperimentazione di agenti chimici, mentre un conflitto armato a bassa intensità tra Usa e Cina si sta svolgendo da anni nel Pacifico), gli individui rimangono schiacciati. Alcuni si ribellano più o meno apertamente, cercando rifugio in comunità distanti dalle istituzioni in cui si tenta di sviluppare impossibili coltivazioni biologiche e stili di vita più sani, altri attuano tentativi di resistenza che vanno dalla semplice manifestazione (spesso con risultati tragici come nel caso dei giovani che nel capitolo di 'Giugno' protestano contro l'adulterazione delle scorte alimentari all'industria Bamberley), alla disobbedienza aperta, fino ad atti terroristici. Molti si organizzano in gruppi autodefinitisi Trainiti (dal nome dello scienziato, il quale però non riconosce tali formazioni né il loro operato) entrando in conflitto armato contro le istituzioni.
La maggior parte della popolazione però cerca di sopravvivere in situazioni sempre più intollerabili. Ma il degrado non risparmia nessuno, nemmeno i grandi magnati delle corporation o i loro famigliari come nel capitolo 'Aprile' in cui un gas letale, residuo della Grande Guerra, ripescato a causa dello sfruttamento a strascico dei fondali oceanici, miete vittime tra le elite. Sfruttati e sfruttatori condividono tutti lo stesso habitat e lo stesso destino, e come una valanga che, di mese in mese, aumenta in dimensioni e distruttività, coinvolgerà tutti in un finale apocalittico che evoca uno scenario da crepuscolo degli dei.
In questo romanzo Brunner avverte che anche se il Gregge ha alzato la testa, lo ha fatto troppo tardi, non ci sono possibilità di salvezza, siamo già dentro una spirale senza ritorno, poiché il sistema ecologico è fortemente interconnesso, e ogni azione ha ormai conseguenze enormi e letali che si manifestano ovunque. A meno di non mettere in atto ciò che, con notevole provocazione, Brunner propone al termine del romanzo: eliminare i 200milioni degli esseri più nocivi del pianeta. Provocazione che non gli fruttò certo molte simpatie negli Usa. È stato scritto nel '72 ed è sempre più attuale, forse uno degli esempi di narrativa fantascientifica che può essere definita semplicemente Narrativa d'Anticipazione, dal nome della collana dell'Editrice Nord in cui originariamente il romanzo fu pubblicato in Italia.
Meritava sicuramente più di un 5° posto al Premio Nebula e penso, anzi, che dovesse uscire dagli ambiti fantascientifici per concorrere in altri premi letterari. Ritengo che dovrebbe essere un classico come 1984 di Orwell o Brave new World di Huxley, perché è un romanzo che scuote e costringe a riflettere su quanto possa essere nocivo il nostro stile di vita.
Ed. Italiana: 1975, 1994 Casa Editrice Nord