Indubbiamente Sherlock Holmes è un individuo che fin dal suo esordio letterario avvenuto nel Natale del lontano 1887 ha suscitato sempre una certa curiosità e interesse: pensiamo la cosa molto singolare che nel settembre dell'anno successivo c'era già chi lo aveva scorto tra altri funzionari di pubblica sicurezza sulla scena del crimine, quasi egli si fosse realmente occupato di una vicenda che avrebbe sconvolto gli animi di molte persone, per la ferocia di quegli atti insani; una circostanza che fu di un fortissimo impatto culturale, in quanto il nome del presunto assassino riecheggia ancora oggi e in ogni dove.
Una circostanza, che mai, e dico mai il principale testimone delle prime vicende raccontate sulle pagine del primo romanzo, Uno Studio in Rosso, ha trascritto o menzionato in alcun modo nei suoi lavori futuri, quasi a esorcizzare il solo pensiero di mescolare la realtà con la fantasia, non volendo fare l'errore di far credere ai suoi lettori che Sherlock Holmes fosse realmente residente in un indirizzo di comodo, che per altro in quegli anni non esisteva neppure in nessun modo, una residenza che è stato tema di studio da parte di vari studiosi, che si sono letteralmente rotti la testa per venire a capo a quale fosse quello effettivo.
Sherlock Holmes, nel suo muoversi molto agevolmente nel mondo a lui contemporaneo e fra altri e alti funzionari di polizia ufficiale, fin dal suo primo esordio l'aria di presunto infallibile, di persona capace di fare cose incredibili, pur dotato di una spiccata intelligenza, un modello da imitare, pur mietendo una certa dose di audacia e di figura molto positiva, egli rappresentava anche una sorta di presenza scomoda di un individuo che, prima ancora di essere rappresentato in numerosi modi, come le successive rappresentazioni teatrali, alcuni testimoni oculari asserivano, convinti di averlo veduto presente in quei luoghi, intento a risolvere un nuovo fatto di sangue.
In uno dei casi che per molto tempo sconvolsero l'opinione pubblica per la ferocia del suo insano agire, un individuo che per altro non fu mai ufficialmente riconosciuto colpevole, iniziò la sua infausta carriera sul finire dell'agosto di quell'anno, un anno particolarmente caldo e nefasto per molti aspetti, riuscendo, per tutto il suo percorso folle, e per qualche tempo, a mettere in seria difficoltà ben due dipartimenti di polizia nella metropoli londinese, mentre nel corso degli anni l'ombra lunga di Jack lo sventratore si erigeva tra le pietre del manto stradale di origine romana della capitale, la figura di Sherlock Holmes stava dal canto suo, non solo seduto sulla sua poltrona, con addosso una veste da camera color grigio topo, e in pose molto eccentriche, ma pian piano diventando una vera e proprio leggenda molto particolare e per certi aspetti unica nel suo genere.
Da una parte, nel corso del tempo egli fu profondamente detestato da colui che aveva permesso il suo esordio, ovvero da un giovane medico, conosciuto con il nome ridondante di Arthur Conan Doyle, odiato in maniera malcelata dalla stragrande maggioranza dei poliziotti di tutto il mondo per essere il principale promotore di alcune sue teorie che all'epoca non erano state prese prima di allora neppure in esame all'epoca, ma che in seguito il suo molto singolare agire ha posto le prime basi della moderna criminologia, con attestati che mai nessuno altro ha potuto mai neppure immaginare, un metodo che si è certo molto evoluto, ma che perdura ancora oggi nelle sue naturali evoluzioni, ovvero da un indizio ora siamo in grado di vedere molto di più che un semplice elemento di prova di un certo caso e ricercare gli artefici di un fatto delittuoso.
In tanto tempo dicono che il miglior esempio di adulazione nei confronti di una altra persona sia sicuramente rappresentato dalla parodia; al pari di tanti altri che affollavano pagine e pagine di ogni genere letterario, assistiamo sorpresi di come attraverso la presenza di Sherlock Holmes esplosero fenomeni molto singolari, che in alcuni, ora rarissimi, casi, perdurano anche ai nostri giorni.
Ovvero assistiamo che nel maggio del 1892 il nascere del primo esempio ufficiale di omaggio della figura di Sherlock Holmes, e più in generale di questo genere di letteratura con una storia firmata da un autore amico di Conan Doyle, che un giorno vivendo nel Canada inglese e nei pressi di una famosa cascata, abbia tentato inutilmente di dissuadere il suo conterraneo nel folle proposito di far morire il suo eroe, non contento ben altri hanno dopo di lui scritto cose che ai nostri occhi ci sorprendono non poco.
Con la bonaria presa di mira di alcune caratteristiche del noto poliziotto di Baker Street, Robert Barr ha di fatto innescato una sorta di apri porta a migliaia di altri autori e autrici proveniente da ogni parte del mondo e che ancora oggi non si sono mai arrestati e i loro omaggi sono un numero talmente elevato che nessun altro ha mai potuto neppure pensare di spodestare la fama che perdura su questo singolare individuo, rispondente al nome di William Sherlock Scott Holmes, non chiamatelo Thomas, ho le prove che non si chiamasse affatto Jeremy ..... Esistono vicende che spaziano per tutti i quattro angoli del globo, non esiste luogo, nazione, o personaggi immaginari o leggendari, o reali che Holmes non ci abbia mai parlato (ma siamo sicuri davvero che di questi individui conosciuti come feroci criminali orientali, sinistri vampiri, diabolici dottori dalla personalità multipla, o boriosi professori amanti di lande desolate o di foreste amazzoniche non fossero invece reali ?) o centinaia di persone contemporanee di un arco spazio che è come una ipotetica bolla di sapone che si allarga in modo singolare, assistiamo a incontri "impossibili".
E quindi, in anticipo con i moderni crossover dei supereroi americani, vediamo come Holmes si incontri a volte più volte, o con la stessa nemesi, oppure egli è protagonista di più avventure o vicende dai nomi più disparati che affrontano quelle storie accennate dallo scrittore scozzese, e mai portate a termine, che avevano soltanto l'unico scopo di dare un valore aggiunto al personaggio, ovvero di enfatizzare le cose, dando stimolo e fantasia a vicende che a volte il confine tra il reale e il grottesco è talmente sottile e riduttivo che ogni estrapolazione alla lunga diventa sterile e per certi aspetti banale.
Non è esatto affermare che ogni luogo del mondo emerso in cui noi viviamo ha avuto l'onore di esser calpestato dai piedi di Sherlock Holmes e il suo fido amico e biografo, il dottor John H. Watson. Infatti pensiamo che per il momento la Groenlandia resta una terra ancora di nessuno ovvero non popolata dal genere umano, quindi per il momento non è ancora avvenuto, magari in futuro sarà coinvolta in una spedizione in quei luoghi, non lo escluderei; come non ultimo non è impossibile imbattersi in vicende i cui principali protagonisti di quelle storie non siano affatto Sherlock Holmes e il suo "Boswell", ma che possano essere vicende raccontate da terzi, ovvero, le confessioni segrete di qualche poliziotto frustato, o le terribili rivelazioni di un nemico giurato, le particolari vicissitudini raccontate dal punto di vista dell’anziana padrona di casa, o di una vicina, o di una delle mogli del buon dottore, (Oddio!! Ho scritto “buon dottore”? Mi perdonerete, ma dopo aver letto questo mio scritto, ho avuto una sorta di epifania).
Ovvero, di quando a seguito dell'acquisto di un testo degli anni venti del secolo scorso, mi gettai anima e corpo nel leggere un articolo che dava un ritratto nuovo e sorprendente di quello che era un anziano medico di Edimburgo, un uomo il quale aveva combattuto per due guerre, che era stato un discreto novelizzatore di storie da incubo e di orrore, insignito del titolo di "Sir", e fu con mio grandissimo piacere e sorpresa che lessi alcuni anni fa che proprio con quell'omaggio affettuoso e pacato qualcuno canzonava Arthur Conan Doyle, con questa stessa espressione, in quanto egli credeva a differenza di me, nel mondo del paranormale, e che da lui, un uomo educato dai gesuiti, lui poi da principio fu cattolico agnostico; in seguito per lui doveva essere uno scoglio non da poco e duro da negare l'esistenza del paradiso, o del purgatorio, o semplicemente dell'inferno, e nel corso degli anni affermare convinto che per lui esistesse soltanto una sorta di luogo dove ci fossero tutti e tutte, e fosse un luogo di beatitudine eterna e perenne, in netto contrasto con il mondo movimentato di quelle epiche vicende con protagonista tanti altri eroi da lui creati in saghe epiche, che solo nei lavori con protagonista Sherlock Holmes in tanti si sono immedesimati, al punto che in molti di noi amano leggere, o rileggere le stesse cose in modo ossessivo, oppure sottolinearne dei pezzi, studiare in modo serio un certo passo, o semplicemente canzonare quei "tic"più singolari.
Sherlock Holmes è uno di quegli individui che, a dispetto delle mode, del tempo che trascorre lento e inesorabile, a seconda di chi lo prende in esame, cambia, muta e si trasforma in mille e più infinite sfaccettature, ma poi alla lunga non cambia affatto.
E sicuramente l'immagine originale è migliore di qualsiasi altra sua imitazione. Taluni individui hanno creato personaggi che rappresentano una ulteriore sfaccettatura del personaggio del noto uomo di Baker Street, non sono un esperto, ne ho questa pretesa di esserlo. In passato, l'amico compianto Oreste del Buono si divertiva tantissimo a elencare i tanti nomi storpiati, e non solo di questi eroi, ora per lo più dimenticati, e ogni volta mi sorprendeva, e, cercando di seguire il flusso dei suoi pensieri, mi faceva ammattire, tanto da farmi venire il più delle volte un forte senso di smarrimento e di mal di testa, mentre ricordo in altre occasioni di come l'attore Nando Gazzolo, era sempre estasiato di quante forme spaziasse la passione per Sherlock Holmes, restava senza fiato nel constatare che esistessero persone capaci di non collezionare soltanto qualche testo, anche se trattava di edizioni molto vecchie e pregiate, ma si sorprendeva nel constatare di vedere che ci fossero talune persone che erano disposte a tutto per ottenere un oggetto del suo desiderio, egli si stupiva sempre quando sapeva di chi arrivava a comprare lo stesso libro che variava solo per i disegni della copertina, o la gradazione di colore di tutto il testo.
Un ingrato inseguire di tutto quello che riguardava il mondo vastissimo dei fumetti a tema, di acquisire le videocassette e le annesse musicassette che riproducevano cose, appartengono al nostro passato, ovvero oggetti oramai scomparsi completamente dalla memoria di qualche giovine, eppure ancora oggi io ricordo perfettamente i vecchi giochi da tavola a tema, rammento con nostalgia i rari esempi di francobolli commemorativi, tutto questo e non solo.
Il mondo del collezionismo è di per sé un campo minato e in più vastissimo: ho visto persone dall'aria posata e pacata che collezionano tutte le edizioni possibili del "Canone" raggruppandole per colore del dorso della copertina, ho visto uomini che presi dal gioco di competere con altri collezionisti ben più quotati che pur di avere un oggetto unico commissionano a terzi oggetti personalizzati, e altre "anime candide" che, pur superato gli "enta", non mancano di presentarsi in certe occasioni con un look vittoriano invernale sotto il sole cocente di metà agosto, e sfoderare un accetto talmente inglese che nessuno è in grado di capire se ci sono o ci fanno. Sto esagerando?
Non credo proprio, prossimamente vi invierò prova delle mie asserzioni. In conclusione, colgo l’occasione per annunciarvi che il mio proposito è di portare alla luce un progetto editoriale che mi sta molto a cuore, e se pensate che il portare avanti un sogno sia una semplice ed eterna discesa vi sbagliate di grosso; la stampa è un’istituzione che bisogna preservare, nulla più di più banale è l'ovvio, la mente è una soffitta che riempita alla rinfusa di cianfrusaglie non serve a nulla.
Bisogna essere selettivi: ignoro se la Terra giri attorno al Sole o viceversa, ma per il mio lavoro non è affatto importante, ho fatto della mia vita una scelta, non sposarmi mai, in quanto offusca il flusso del mio pensiero... Vi ricordo qualcuno...? Elementare, miei cari amici e mie care amiche. Ma ora mi fermo qui. E non scordatelo mai sono circa quarantasei anni di passione che vibrano dentro di me e ne sono fiero.