Il Racconto d’autunno di Tommaso Landolfi (Adelphi, 1995) è caratterizzato da un'atmosfera crepuscolare e onirica. Il Lettore è chiamato a varcare la soglia iniziatica dell’Arcano XVIII (tanti sono i capitoli del libro, se si esclude la conclusione), a entrare nel regno di Immaginazione, Oscurità, Irrazionalità e Illusione.
“Continuò a camminare, in stato di choc. In un secondo o due la vita intera aveva mutato d’aspetto ed era divenuta più chiara, come se fosse stato cieco fin dalla nascita e avesse ora ricevuto i primi barlumi di luce. Adesso, guardando di fronte a sé, non si vedeva più davanti un muro nudo e disadorno, ma vedeva attraverso una tenda oltre la quale la vita si manifestava in modo, sì, incerto, ma almeno percettibile. I suoi passi sul selciato scandivano le parole: ‘Non c’è morte. Non c’è morte’.”