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Sul Tamburo sfoglio un volume a cura di Michele Mordente, uscito per la benemerita Stampa Alternativa: le sceneggiature originali di Ranxerox ritrovate nell’abitazione dello sceneggiatore romano dopo la sua scomparsa nell’aprile dell’86. Agende, appunti, foto, collage vari. La mente del Tamburo era spumeggiante, sempre alla ricerca di cose nuove. Le sceneggiature, anche senza il supporto dei disegni iperreali di Tanino Liberatore, reggono bene e rendono l’idea di quel che il Tamburo, in quegli scorci di primi ’80, vedeva appena sotto la raggelante patina del riflusso: città rovinate, montagne di immondizia, lamiere, scatoloni, folle a torso nudo e pantaloni da tuta da ginnastica, giganteschi parcheggi, carcasse e barboni e ancora schermi televisivi accesi, coatti sintetici e ragazzine minorenni stese su letti enormi tra disordine allucinante e siringhe. Stampa Alternativa teneva parecchio al Tamburo, anche perché lui aveva esordito praticamente con loro.

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