Fantascienza

Le assetate, di Bernard Quiriny

Giovedì, 02 Marzo 2023

Le assetate di Bernard Quiriny è un romanzo tutto sommato recente, ma già di difficile reperibilità. Pubblicato nel 2012 da Transeuropa nella collana Narratori delle riserve, spunta oggi cifre interessanti sul mercato dell'usato e risulta introvabile nelle librerie e nei negozi digitali. Oltre a questo, il tema e l’interesse suscitato nel tempo lo hanno reso “imprescindibile” ai miei occhi, motivo per il quale l’ho cercato a tutti i costi, per poi acquistarlo, leggerlo e recensirlo. Ora fa bella vista di sé nella libreria di casa.

Bernard Quiriny è nato nel 1978 a Bastogne, in Belgio. Insegnante di filosofia del diritto all’Università della Borgogna, si occupa anche di critica letteraria e musicale, oltre all’attività di scrittore. Il suo nome viene spesso messo vicino a quello di Marcel Aymé, indiscusso maestro della letteratura fantastica di lingua francese. Trovo calzante l’abbinamento con l’autore de La giumenta verde, perché entrambi hanno la medesima cifra stilistica e lo stesso approccio narrativo.

Prima de Le assetate, Bernard Quiriny si era cimentato con due raccolte di racconti, entrambe votate al “rimescolamento”, sia degli intestini che dei generi. L’autore belga è solito mescolare elementi grotteschi e surreali, con toni comunque leggeri, per mettere in risalto le paranoie della società moderna. Anche Le assetate non si discosta molto da questo modus operandi, con la novità del romanzo, che per comodità è facile inserire nel novero di quelli distopici. A tal proposito, faccio mio un altro accostamento “comodo”, dopo quello con Marcel Aymé, che torna utile a inquadrare il libro: George Orwell.

Come nel romanzo La fattoria degli animali, Bernard Quiriny ha scritto una favola satirica e una parodia dei favolosi anni Settanta, tra lotte politiche, libertà e trasgressione. Siamo nei Paesi Bassi, teatro nel 1970 di una rivoluzione che assieme a Belgio e Lussemburgo ha dato vita alla prima forma stato basata sul femminismo. L'esperienza è via via degenerata in un regime totalitario che esclude gli uomini dalla vita sociale del paese: rappresentano più un fardello che altro. Il cosiddetto sesso debole ha preso il sopravvento, quello forte è un fardello di cui è possibile disfarsi. Con il tempo il sistema ha prodotto distorsioni ed eccessi. Basti dire che scompaiono le parole di genere maschile dal linguaggio comune e dal punto di vista sessuale, le cittadine fanno tutto da sé. I maschietti sono incentivati a evirarsi, come gesto di buona volontà.

La narrazione si sviluppa a partire da quanto detto sopra, con l’aggiunta di un elemento esterno. Siamo ai nostri giorni e per la prima volta un gruppo di intellettuali francesi viene invitato a visitare il Paese, per un tour guidato. La comitiva è composta da tre uomini e due donne, ognuno con caratteristiche diverse. Il romanzo è un alternarsi di capitoli, dove alle loro vicissitudini fa da contraltare Astrid, cittadina dell'Impero, che con il suo diario ci rende partecipi della vita e delle usanze di quel luogo. Grazie a questa duplice chiave di lettura, il lettore ha la possibilità diconoscere gli aspetti più reconditi e intimi dei protagonisti, nonché di osservare come sia sempre possibile sfalsare e manipolare la realtà dei fatti. Non ha senso che mi dilunghi oltre sulla trama, preferisco concentrarmi su altri aspetti.

Il "Regno delle donne" è un regime totalitario, che non manca di isolarsi al Mondo e di mescolare il culto della persona con pratiche e idee politiche. Il carisma, la retorica, la richiesta di fiducia nel leader supremo sono elementi imprescindibili per il mantenimento della pace sociale. A dominare tutto c'è il culto per la "Pastora" Judith, figlia di colei che nel 1970 ha dato il via alla rivoluzione, portandola poi a compimento. Non mancano i dissidenti, guidati da una certa Beatrix, della quale non vengono forniti molti dati. Anche se poi avrà un certo "peso" sul finale del romanzo. 

Le assetate è al contempo una mordace satira sulla tentazione totalitaria, una caustica parodia del femminismo radicale e una feroce denuncia delle derive dell’intellettualismo francese. Quest'ultimo è uno degli aspetti sui quali lo stesso scrittore belga ha poi esplicitamente fatto dichiarazioni pubbliche. In un'intervista rilasciata a Federico Iarlori, sulle pagine di Affari Italiani, Quiriny si esprimeva così sull'argomento: "Il fatto è che non mi sono mai spiegato come siano potuti esistere degli intellettuali in Francia — quindi parliamo di persone di una certa levatura culturale — in grado di difendere con orgoglio certi regimi totalitari. Mi riferisco ad esempio a coloro che dicevano che l’Unione Sovietica era una grande democrazia, o che la Cina maoista era straordinaria. Mi chiedo come si possa essere più stupidi di così". In effetti, tra le pagine del libro, si ha sempre la sensazione di avere a che fare con i viaggi che taluni effettuavano nel XX secolo, nei paesi comunisti, nel corso dei quali venivano mostrati loro dei surrogati “villaggi Potëmkin” per ingannarne la curiosità.

Le assetate è un libro che merita di essere letto, nonostante i suoi difetti. A un certo punto, si ha quasi la sensazione che Quiriny la stia tirando lunga: qualche pagina in meno avrebbe giovato. L'idea è originale e giustifica l'ampio dibattito scaturito dalla sua pubblicazione, con qualche accusa di misoginia giunta direttamente allo scrittore. A mio avviso, nonostante alcune caricature di troppo, rimane comunque una lettura consigliata, per chi è alla ricerca di testi ironici e interessanti. Questo, pur capovolgendo i rapporti di forza tra uomo e donna, dimostra come il concetto di "Herrschaft und Knechtschaft", la dialettica signore-servo di hegeliana memoria, resti comunque valida: il più forte vince. 

In chiusura, un'ultima cosa. L'edizione italiana è arricchita dalla prefazione di Lidia Ravera, che Guido Vitiello ha stroncato sulle pagine di IL - Il magazine del Sole 24 ORE, reputandola "soporifera". Potete leggere le parole dello scrittore napoletano direttamente sul suo blog, in un post dal titolo eloquente: Bugiardino per ipertesi, ovvero: come non scrivere una prefazione. Chi volesse leggerlo, lo trova comodamente in ebook. Per la versione cartacea, serve fortuna... ;)

Scheda del libro

  • Titolo: Le assetate
  • Collana: Narratori delle riserve
  • Autore: Bernard Quiriny
  • Traduttore: Stefania Ricciardi
  • Pagine: 311
  • Editore: Transeuropa
  • Anno: 2012